È un prosecco speciale, quello del Podere De Ponti. Non soltanto perché nasce da vigne che svettano tra le più alte colline tra Valdobbiadene e Conegliano, patrimonio dell’Umanità UNESCO garantendogli la certificazione DOCG e un ambiente di maturazione unico. Ma anche perché a firmarlo è un… segratese, seppure con dna veneto. È il dottor Luca De Ponti, medico ortopedico di professione e imprenditore vinicolo per passione, residente da molti anni a Milano2. Un amante delle sfide – basti pensare che oltre a curare sportivi di fama internazionale ha stabilito insieme con il collega pioltellese Andrea Mangiagalli il record dell’ora a bordo di un tandem con un velocipede del 1901 lanciato a una media di quasi 40 km/h – tanto da creare alcuni anni fa sui due ettari di famiglia sulla collina Mondragon, nella terra delle bollicine più amate nel mondo (sì, perché le vendite hanno superato quelle dello champagne a livello mondiale) una azienda agricola modello con una produzione di nicchia all’insegna della sostenibilità e della qualità.
Dottor De Ponti, come è andata la vendemmia?
«Molto bene, per fortuna la vigna è stata risparmiata dalla grandine e il raccolto è ottimo. E come sempre è stato un grande momento di lavoro ma anche di festa, come vuole la tradizione».
Ci faccia l’identikit del suo vino.
«Produciamo esclusivamente Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene DOCG nelle due varianti brut ed Extra Dry, il primo con minor residuo zuccherino e in generale più incline a esaltare i sapori dei cibi, il secondo molto apprezzato per gli aperitivi. Anche se i gusti sono gusti e parliamo di un vino versatile e anche per questo così amato e diffuso. Il Prosecco è prodotto in due passaggi, prima c’è la vinificazione, quando cioè l’uva si fa vino fermo. Poi si passa alla spumantizzazione, che nel caso del Prosecco si ottiene con il metodo Martinotti-Charmat in cui il processo è gestito principalmente in botti di acciaio».
Ogni anno sono prodotte oltre 600 milioni di bottiglie di prosecco. Il prosecco però non è “uno”…
«La maggior parte rientra nella denominazione di origine controllata (DOC), ma solo un quinto ottiene il marchio DOCG perché prodotto esclusivamente nelle colline di Conegliano Valdobbiadene, da vitigno 100% Glera, nei 15 comuni della Denominazione dove i controlli nelle cantine relativi al rigoroso rispetto del disciplinare sono continui, a tutela del prodotto e dei produttori. A differenza della produzione più intensiva in pianura, nelle nostre zone collinari la vendemmia è manuale e le vigne godono di particolari condizioni climatiche, con una importante escursione termica, che regalano alla nostra uva un grado zuccherino alto che ci consente di produrre un vino naturale, senza necessità di aggiunte».
Le vostre vigne sono tra le più alte nella “core zone” Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
«Sì, siamo a circa 400 metri di altezza all’interno di un’area, quella delle colline di Conegliano Valdobbiadene, di soli 7mila ettari di vigneti. A Nord siamo protetti dai venti freddi e a Sud c’è la laguna di Venezia a soli 60 km, che mitiga le temperature. Le nostre vigne sono inoltre dentro a un bosco di castagni, ora si parla molto di sostenibilità e il nostro podere senz’altro è un esempio da questo punto di vista, con un impatto ambientale praticamente nullo».
La coltivazione naturale e l’attenzione alla qualità hanno un impatto sul prezzo?
«La nostra scelta è produrre una quantità limitata di bottiglie vendendole direttamente, il che ci consente di mantenere un prezzo in linea con quelli del prosecco che si trova nella grande distribuzione»
Il Prosecco De Ponti può essere consegnato o ritirato a Segrate contattando il numero 327.8596634 o scrivendo a: proseccodeponti@yahoo.com